PARROCCHETTO DAL COLLARE
DIMORFISMO SESSUALE:
La maturità sessuale si ha 3 anni quindi il maschio al terzo anno di età ha un collare lineare nero e rosa oppure nero e bianco; la femmina non ce l'ha. Per sapere se la coppia è maschio o femmina prima dei 3 anni bisogna sessarli chirurgicamente.
COMPORTAMENTO:
Il maschio diventa molto aggresivo in stagione riproduttiva che può cominciare a gennaio e finisce in luglio. Si consiglia vivamente di allevarlo una coppia per gabbia e come divisorio fra una gabbia e l'altra usare una lamiera; non si devono vedere fra coppie, pena la morte dei soggetti che si beccano.
Consiglio vivamente inoltre di porre loro il nido a fine febbraio, inizio marzo in quanto se la femmina non è ancora in calore ai primi di gennaio il maschio la uccide nel tentativo di coprirla.
Una coppia può avere dalle 2 alle 3 covate annue e produce dai 2 ai 5 piccoli per covata. Il parrocchetto dal collare è in allegato "C" perciò escluso da ogni obbligo legale, perfino l'anellamento. Si consiglia di anellare i piccoli con l'anno ricorrente.
ALIMENTAZIONE:
Fornire loro mangimi per parrocchetti, pastoncino, germinato, di tanto in tanto osso di seppia e spighe di panico, queste ultime specialmente nel periodo riproduttivo, sali minerali e grit, poi ogni giorno fornirò un piatto di 30 cm di diametro di acqua sempre fresca e pulita. I collari amano un fondo di sabbia, sassi e soprattutto calcinacci vecchi di muri rotti per limarsi il becco e acquisire calcio necessario per la riproduzione.
RIPRODUZIONE:
La coppia riproduce a 3 anni, quindi mettere un nido con scaldino a fine febbraio con uno strato di fagiolino bagnato (prima che facciano le uova) di 3 cm.
Anellare i piccoli con anello inamovibile da 7 mm.
Se la coppia mangia le uova e morde i piccoli uccidendoli bisogna somministrare loro una particolare proteina che ho solo io.
Il nido dovrà avere una scaletta interna e un bel paletto dove si poserà il maschio. La femmina riceve il cibo dal maschio quindi alleva i piccoli e cova le uova.
PARROCCHETTI ROSELLE:
SESSAGGIO:
La femmina si differenzia dal maschio x avere il becco ed il cranio più piccoli visibile ad occhio nudo dopo 6 mesi di età
Nelle roselle eximius si ha la maturità sessuale ad 1 anno di età . Se sono nate a marzo dell’anno prima riprodurranno a marzo ad un anno di età. Altrimenti riprodurranno al secondo anno di età sempre a inizio primavera quindi a marzo come le altre roselle di taglia più grande come le pennat o le gialle ecc.
ALIMENTAZIONE:
Può essere normale oppure con il pellettato, va sempre dato un fondo di vaso in plastica da 30cm. diametro con acqua sempre fresca e pulita tutti i giorni.
Guarda il pulsante ALIMENTAZIONE.
ALLEVAMENTO:
Per ogni coppia una gabbia di misure minime di 15 mt. di lunghezza x 1 mt. di altezza x 60 cm. di profondità, con un nido da 35x35x45 di altezza.
Dentro al nido sul fondo va messo del fagiolino umido messo in un secchio pieno d’acqua per un giorno in modo che assorba l’umidità giusta per la schiusa delle uova quindi andrà bagnato e messo nel nido a fine febbraio.
A fine febbraio va messo anche il nido a disposizione della coppia in quanto il nido va tolto a fine stagione riproduttiva per le roselle a fine agosto inizio settembre dell’anno prima. Il nido deve avere un buco di apertura di 10cm. di diametro, una scaletta in rete interna sotto al buco di entrata in maniera che la coppia possa calarsi giù nel nido senza colpire o ferire i piccoli nati. Nel nido va fatto uno sportellino alla base e di lato di 13cm.x 8cm. in maniera che si possa passare con la mano per controllare le uova e i piccoli quindi per togliere le uova marce o i piccoli morti prima che facciano le tarme e quindi muoiano anche gli altri. Lo sportello serve anche x inanellarli o per prenderli da allevare a mano.
Davanti sotto il buco di entrata per la coppia va messo un bel paletto rigido dove il maschio si metterà a chiamare la femmina per portarle il cibo per lei e per i piccoli.
Ogni nido dovrebbe avere uno scaldino che si attacca con del silicone in fondo in un lato libero e che si accende alla fine della schiusa di tutte le uova(uova feconde) per stemperare e tenere al caldo i piccoli nati.
Lo scaldino consuma 1 watt all’ora quindi consuma pochissimo ma ha un grande valore per l’allevamento.
PARROCCHETTO TESTA DI PRUGNA
DIMORFISMO SESSUALE:
La maturità sessuale si ha 3 anni quindi il maschio al terzo anno di età ha la testa di tinta vinacea mentre la femmina mantiene la testa di color grigio come quella della prole fino a che non avviene la maturità .
Questi parrocchetti fanno parte della stessa famiglia del parrocchetto dal collare, sono un po piu piccoli di taglia ma le stesse cose che riguardano il suddetto parrocchetto dal collare riguardano tutti i parrocchetti.
A differenza del collare questo parrocchetto fa parte dell’allegato B quindi c’è bisogno del registro delle specie di allegato B + tutte le denunce in merito.
Il testa di prugna come misura di anello è piu piccola del collare non so pero specificare la misura.
PARROCCHETTO DI BARRABAND
Anche questo fantastico parrocchetto ha la maturita al 3° anno
di eta solo il maschio ha la maschera gialla e il collare rosso
mentre la femmina mantiene la faccia verde come la prole
Il barraband fa parte dell’allegato B quindi si deve adempiere
alle misure di legge che comportano la detenzione del registro
Dell’allegato B + tutte le denunce di nascita , cessione,
dichiarativa poi si deve o anellare la zampa dei nascituri
con anello inamovibile oppure mettere il microchips
A tutti i soggetti che nascono
Per sapere se è maschio o femmina bisogna fare il sessaggio
Ci sono due modi per fare il sessaggio quello chirurgico con
un taglietto nel linguine poi si entra con la telecamera
e ha due pregi uno il costo intorno ai 10€ + l’anello altri 10€
se il soggetto non ha l’anello inamovibile, se ha l’anello inamovibile
si spende solo 10 € di sessaggio (vedere come si effettua l’inanellamento
alla fine di questa pagina) ecco perche si dovrebbe sempre anellare
secondo pregio del sessaggio chirugico è che si vede dentro al corpo
gli organi riproduttivi soprattutto ecc. per vedere se sara un buon
riproduttore e se il soggetto gode di ottima salute.
Il secondo modo di effettuare il sessaggio è quello del DNA
si spedisce al laboratorio un po di penne in un sacchettino con un
biglietto con su scritto il numero di anello e senza mettere il
soggetto sotto i ferri si puo sapere in questo modo il sesso
costo del sessaggio 40 €.
INANELLAMENTO DEI PULLUS:
Sequenza d'inanellamento
1) |
Prendere in mano con la mano
sinistra il pullus senza apportargli danni, e
stringere all'altezza delle articolazioni del piede per unire le tre dita
anteriori, l'operazione pur di per se semplice, a
causa del normale timore di arrecare danni al nidaceo
ed al fatto che il piccolo si agita potrebbe portare via del tempo, se
l'operazione di inanellare perdurasse eccessivamente, occorrerà scaldare il
piccolino alitandoci sopra. Ricordate di iniziare ad anellare cominciando dall'anellino numerato con il
numero 1. Per ogni evenienza potrete
predisporre nelle vicinanze al posto dove eseguirete
l'operazione, un tappo in plastica di una bottiglia con qualche goccia
d'olio, uno stecchino e della carta da cucina o igienica, potrebbero
esserci utili nella fase d'inanellamento. |
|
2) |
Con la mano destra si infilerà l'anellino nelle tre dita anteriori. I
problemi che potrebbero presentarsi sono esclusivamente quelli derivanti o
dal non riuscire a tenere in posizione le tre dita anteriori, o dalla
mancata fuoriuscita dall'altra parte dell'anellino delle unghie delle tre dita; in questo caso ci si potrà aiutare anche
con uno stecchino. Il problema non dovrebbe sussistere se si terrà l'indice ed il pollice all'altezza
dell'articolazione. Se l'anellino fosse troppo
stretto per passare l'articolazione, potrete inumidite
con lo stecchino imbevuto nell'olio le dita e l'articolazione, e ruotando
delicatamente sii dovrebbe riuscire ad eseguire l'operazione. Se per ipotesi
l'articolazione fosse troppo grande rispetto
al diametro interno dell'anellino, non forzate potreste disarticolare
l'articolazione. In questo caso, dovrete o rinunciare temporanamente
all'inanellamento ovvero dotandovi di grande pazienza, dovrete alesare con
una punta di trapano o con gli appositi attrezzi
da fresatura in dotazione ai trapanini in commercio
(Dreamel) l'interno dell'anellino, ricordandovi
di lisciarne l'interno con della carta (vetrata) abrasiva di grana man mano
più fina fin a terminare con una 800. |
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3) |
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4) |
Infilato l'anellino nelle
tre dita, dovrete spostare l'impugnatura della zampa all'altezza
dell'articolazione del ginocchio. Superata
l'articolazione della zampa, il più è fatto,
ma forse vi troverete dinanzi ad una ultima difficoltà, il pollice e la sua
unghia sono tanto lunghi che pur se l'anellino ha raggiunto il ginocchio,
il pollice non riesce a fuoriuscire dall'anellino a causa della lunghezza
dell'unghia! Nessuna paura, lo stecchino che avevate predisposto
inizialmente servirà per piegare DELICATAMENTE il pollice e per far
fuoriuscire l'unghia dall'anellino. ATTENZIONE una maldestra procedura
causerà la disarticolazione del pollice! e per il
ripristino delle funzionalità ci si impiegherà un bel pò
di giorni. |
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5) |
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6) |
Operazione completata! le prime volte vi parrà un'operazione impossibile per il
normale timore di arrecare danni al pullus e tratterete
TROPPO DELICATAMENTE quell'esserino spaurito che
avrete in mano! Se nelle operazioni non
avrete utilizzato l'olio e il pullus non avrà
defecato nelle vostre mani il salviettino
vi occorrerà per asciugarvi il sudore! Le prime volte che
inanellerete, vi sembrerà impossibile dopo la faticaccia fatta, che la
madre riesca a togliere l'anellino con facilità (anellino
che troverete quasi normalmente ben riposto nella mangiatoia!) |
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Filmato |
Un filmato relativo all'inanellamento di un novello di Lancashire a 7 giorni Durata 47
secondi Grandezza 14.709.036 bytes Clicca sull'immagine per
visualizzare il filmato. |
Prima dell'introduzione degli anellini colorati forniti dalla Federazione, l'inanellamento veniva effettuato tra il sesto ed il settimo giorno di vita dei piccoli nati, massimo al decimo giorno (più tardi potrebbe diventare un’operazione impossibile), successivamente all'introduzione degli anellini colorati, tra il quarto ed il sesto giorno, procedete all'inanellamento (operazione indispensabile esclusivamente se si volesse partecipare a gare che sono tenute SOLO per uccelli di età inferiore all'anno).Questi anellini sono in alluminio per I canarini ed in acciaio per I pappagalli. Volendo (potreste anche per qualche particolare distinzione personale inanellare la zampa destra o sinistra! ad esempio prima covata a sinistra e seconda a destra.
PER INANELLARE, occorre procedere come da sequenza fotografica, si prende con la mano sinistra il canarino da inanellare, si capovolge in modo che le zampette stiano in alto e tenendo leggermente strette ed unite le tre dita anteriori della zampetta, si infila l’anellino, lo si fa scorrere delicatamente, finché anche il dito posteriore posto all’indietro rispetto alle altre tre, sia completamente superato dal'anellino, nel caso fatevi aiutare con uno stecchino per infilare le unghie. Non spaventarsi, il dito non si rompe! dopo passato l'anellino il dito posteriore torna al suo stato naturale. Se, per caso, avete tardato qualche giorno, massimo il 10°, e la zampetta è già troppo grossa, ungere con pochissimo olio, e vedrete che l’anellino scorrerà con più facilità in casi estremi potete "alesare" l'anellino!.
A questo punto l’inanellamento è completato e il canarino se la madre non lo sfilerà o se non butterà fuori dal nido, salvo casi eccezionali avrà per tutta la sua vita il proprio identificativo, anno di nascita, allevatore, associazione nazionale di provenienza e numero identificativo progressivo, se l'allevatore ha il registro di allevamento si potrà risalire alle sue origini.
Non di rado la canarina, osservato un oggetto estraneo nel proprio nido, afferra col becco l’anellino nel tentativo di gettarlo via dal nido e o lo riesce a sfilare, o trascina fuori dal nido l'anellino con il piccolo nato che va così a finire sul fondo della gabbia, o può fratturare una gamba o altre manifestazioni esasperate di "pulizia" tali da uccidere il pullus (normalmente la canarina smette di "pulire" il nido al settimo giorno!) Se dovesse accadere è opportuno prendere in mano il piccolo caduto, riscaldarlo ABBONDANTEMENTE con l’alito e rimetterlo nel nido. ATTENZIONE: l'attitudine alla "pulizia" sembra essere un carattere ereditario.
CONTROLLARE SPESSO NEI GIORNI SUCCESSIVI il fondo della gabbia e/o che il piccolo abbia ancora l’anellino nella propria zampetta. In caso contrario procedere di nuovo all’inanellamento.
PER EVITARE che la madre tenti di togliere l'anellino, coprirlo con del cerotto color carne o carta adesiva da imballaggio (quella marroncina da pacchi) ritagliando una striscetta e coprendo con essa l'anellino, o pittatelo qualche giorno prima con dello smalto da unghie color carne. Vedrete che difficilmente troverete un piccolo gettato fuori dal nido a causa dell'anellino. Inoltre si consiglia di inanellare al tramonto! (le prime verifiche le effettuerete alla sera ed al mattino successivo! Alla prima occasione potrete togliere la striscetta di carta adesiva non è dannosa salvo che non la mangino! In mancanza ed in emergenza, sembra che anche il colorare gli anellini con un pennarello nero funzioni in caso avrete utilizzato lo smalto da unghie, ricordatevi prima di portarli in esposizione di eliminare lo smalto con dell'acetone (senza sbiancare le zampe!).
Un modo alternativo per evitare il problema è quello di far ritenere alla canarina che l'operazione di pulitura del nido dagli anellini sia impossibile, fissandone alcuni intorno al nido fin dalla costruzione del nido stesso.